Arte contemporanea – Christo e Jeanne-Claude

Velare una scultura, un tratto di costa, una presenza, un luogo – come fa da quarant’anni Christo – per poi svelarli, è un gesto di alto valore simbolico; è un digiuno dello sguardo, è un riposo della mente, è qualcosa di salutare, propedeutico, alfine di poter riassaporare in modo nuovo ciò che ci circonda: «We only do works of joy and beauty» – facciamo solo lavori di gioia e bellezza – dice oggi Christo, citando la moglie Jeanne-Claude.

Siamo bombardati da cose ripetitive ovunque nel mondo, da Walt Disney alle biennali, ma agli esseri umani piace essere presenti agli eventi unici, che accadono soltanto una volta durante la loro vita, questo perché ogni essere umano al mondo è unico, e questa unicità ci è molto cara. Ciascuno sa che questo progetto, dopo sedici giorni sarà passato per sempre, e questa fragilità, transitorietà e irripetibilità fa profondamente parte dell’esistenza di ciascuno.

Prendiamo il Wrapped Reichstag. Ci sono disegni, foto e film sul Reichstag… ma per quattordici giorni nel 1995 c’è stato il Reichstag, la cosa reale. L’arte è la cosa, non è sulla cosa. Nell’arte di oggi tutto è a proposito della cosa, ma l’arte è la vera acqua, il vero chilometro, i veri due chilometri, il vero vento, la vera umidità, la vera aridità, non è l’immagine dell’aridità o di qualsiasi altra cosa, è la cosa. La vera paura, non la sua rappresentazione.

Questi progetti sfidano le persone. Pongono una sfida contro la miseria e la piccolezza che ci circonda. Gli esseri umani amano trovarsi davanti a qualcosa di tanto gratuito, inutile, superfluo e libero, ma è necessario avere coraggio. Spesso mi dicono che sono pazzo, perché non cerco di fare soldi. Ogni progetto fagocita tutti i fondi raccolti, ma può esistere solo perché io credo in quella libertà assoluta di cui ha bisogno l’uomo e che è sua parte integrante: fare cose senza ragione. Perché dovrei avere sempre un motivo per fare qualcosa? È questa la vera essenza di tutto il mio lavoro. Per cinquant’anni abbiamo fatto progetti che non esistono più, ma che hanno rappresentato un enorme bisogno fisico.