Spazi interiori

La piramide d’oro, ghiacciai del Monte Bianco

Omar Aprile Ronda
MUTAZIONI GENETICHE
LA PIRAMIDE D’ORO

Ghiacciai del Monte Bianco
AUTOMUTAZIONE
La Piramide d’oro è un’azione che ha coinvolto il mio corpo, i miei pensieri, la mia vita, tutto me stesso. Ho scelto un punto estremo del mondo: i ghiacciai del Monte Bianco, un luogo puro, incontaminato. Là ho vissuto un tempo intenso della mia esistenza, un tempo che ha mutato profondamente ogni mia cellula.

Omar Aprile Ronda
Ma perché sul Monte Bianco con la piramide d’oro? Ce lo spiega lo stesso Omar l’artista: “Penso ad un intervento temporaneo sul paesaggio, strettamente connesso con le mutazioni genetiche, che ha come obiettivi non solo la più alta vetta d’Europa, ma diversi altri luoghi del mondo: l’Antartide, l’Australia, l’Africa, dove andrà ad “abitare” sulla cima di un vulcano e di un ghiacciaio, nel deserto o sull’oceano.” Ma a quale scopo? Omar indica tre ragioni: una di ordine estetico, un’altra filosofica e una terza sociale.

Estetica: immaginare la perfezione del triangolo d’oro, i suoi significati simbologici, collocato su un gigantesco cumulo bianco, ed immaginare il contrario “formale” fra le due entità incongrue: la presunzione umana, da una parte e l’energia della natura dall’altra: la forza della volontà e la fragilità del caso.

Filosofica: perennità, immobilità, di contro a deperibilità, mutamento. La piramide dura, sfida il tempo; il ghiaccio si scioglie o si spacca.

Sociale: se in un ghiacciaio possono nascere e crescere dei cactus – piante notoriamente tropicali – chiaramente significa che qualcosa non funziona. Problema dell’eco-sistema sconvolto, delle mutazioni genetiche deviate: i mostri del progresso.